venerdì 4 ottobre 2013

Interventi esterni nel Centro Storico di Roma

In questo post vado ad illustrare un intervento molto semplice, il cui progetto era strettamente legato ai lavori che si dovevano eseguire, ma per la zona in cui sorge ha comportato un iter burocratico particolare, che ne rende interessante il racconto. 
Siamo in un palazzetto medioevale del centro storico di Roma, in zona piazza Navona, dove era necessario sostituire una porzione di copertura vetusta.  Le fasi di lavoro sono state molto semplici: smontaggio delle tegole obsolete, rifacimento del manto impermeabile, messa in opera di nuove tegole uguali a quelle rimosse.
In normali contesti, un intervento del genere passerebbe inosservato e sarebbe succeduto ad una semplice comunicazione di inizio lavori per manutenzione ordinaria. Ma nel centro storico di Roma gli interventi esterni, seppur semplici, sono considerati di manutenzione straordinaria e sono sottoposti al parere consultivo della  Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma.
Un così attento controllo è evidentemente legato alla tutela di un patrimonio che deve continuare a conservare lo stato dei luoghi giunto sino ad oggi. Dal 1980, infatti, il centro storico di Roma è patrimonio dell’UNESCO e l’esatta perimetrazione è inserita nel Piano Territoriale Paesistico Regionale, alla tav. B n°24, che rimanda alla legge regionale per la tutela dei centri storici (del territorio in generale) ed alle Città di Fondazione.

Tav. B n°24 del PTPR
Legenda Tav. B
Per un tecnico, ciò significa che anche un banale intervento esterno è sempre soggetto alla presentazione della SCIA, unita al parere consultivo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma.
I lavori sono stati eseguiti sulla base dello studio della copertura esistente, che, come ci si aspettava, riprendeva lo schema della tradizionale della copertura romana medioevale con struttura in legno,  strato di mattoni e coppi  con l’impermeabilizzazione. 

Schema in sezione del tetto sostituito
La SCIA è stata depositata al municipio di riferimento ed una copia è stata presentata alla Soprintendenza, che entro 30 giorni ha rilasciato il parere a mezzo di raccomandata. 

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